Il gruppo fili d'erba nasce nel 1971 dall'incontro di 4 musicisti che sentivano l'esigenza di un salto di qualita' rispetto ai loro rispettivi gruppi precedenti.

Frank del Giudice, suona il basso e canta, si forma in Canada, nel Greenwich Village di Toronto, dove si fanno le ossa tanti musicisti famosi, Neil Young, gli Steppenwolf, la Band, suona con David Clinton Thomas, il mitico cantante di Spinning wheel dei Blood Sweet and Tears. Poi viene ingaggiato per portare un po' di sound d'oltreatlantico alla musica nostrana, così forma un gruppo che accompagna alcuni cantanti italiani. Ma non è quella la musica che fa per lui: i soldi sono buoni ma la soddisfazione poca, e si sa, per un vero musicista i soldi non sono la cosa piu' importante.

Luigi "Ino" Liguori, suona la chitarra, cresce in una famiglia di musicisti: padre chitarrista, zio Gege di Giacomo batterista e cantante di Carosone, fratello Gaetano creativo pianista jazz.

Paolo Moderato, suona l'organo e il piano, studia musica classica, soprattutto Bach, ma quando arriva il beat l'attrazione del "complesso" diventa troppo forte. Si fa anticipare (di due anni) dalla famiglia il regalo di maturità e si compra il primo organo elettronico. Dopo poco l'esperienza del complesso studentesco da cantina diventa troppo stretta, anche l'esperienza di accompagnare un cantante di colore, pur avvicinandolo al mondo della musica professionistica, non è sufficiente.

Jean Pierre Olivas, suona la batteria con l'orchestra di Perez Prado, da cui impara il "mestiere" e il gusto delle percussioni della musica caraibica. È prematuramente scomparso nel 2004 in un incidente stradale.

È nato il nuovo gruppo, si scegli il nome: "Fili d'Erba". Pronti? Via! Si prepara il repertorio e poi via in giro a suonare in tutti i luoghi dove negli anni ’60 e ’70 ragazzi e ragazze si incontrano per sentire musica e ballare; balere, discoteche sale da ballo, nomi che appartengono a ricordi di varie generazioni: Wanted saloon (ex Piper) , Tricheco, Roxi, Rotonde di Garlasco, Ragno d'oro, Kenia sono solo alcuni fra questi, ma l'elenco sarebbe infinito. Suoniamo prevalentemente in Lombardia, Veneto, Emilia, Piemonte, Trentino, Svizzera, suoniamo da soli o facendo da spalla a gruppi e cantanti già affermati come Nomadi, Dik-Dik, Delirium, Banco, Fausto Leali, Mario Lavezzi. Con i Pooh, che stavano conoscendo il successo del grande pubblico dopo Tanta voglia di lei e Pensiero, facciamo una tournee teatrale in diverse citta' della Svizzera. Avendo lo stesso manager con i Pooh le strade si incroceranno molte volte ancora.

Affrontiamo anche l'esperienza delle feste di piazza: giriamo in lungo e in largo la Calabria portando la nostra musica in luoghi di mare e montagna incantevoli e ancora incontaminati.

E poi è il momento, sulla scia di Woodstock, dei grandi raduni, dei festival pop, come si chiamavano allora; ogni occasione è buona per suonare e per mettersi in evidenza.

Nel frattempo arriva la grande occasione: suonando tutte le settimane dal vivo si forma l'affiatamento, si provano pezzi nostri, si trova il sound giusto. Il nostro sound piace alla Chappel Music, una multinazionale che ha in scuderia gente tipo Rod Stewart ed Elton John, e così abbiamo la possibilità di un provino. Incidiamo That's my life e I want you back, e il risultato piace talmente che il 45 giri originariamente previsto si trasforma in un contratto per un LP.

Entriamo in studio: a quell'epoca (primavera 1972) la tecnologia ci forniva una macchina a 8 piste: 4 per gli strumenti base, una per il piano, due per le voci, una per le sovraincisioni degli assoli di chitarra o altri strumenti, e il resto alla capacità del fonico di assemblare, spostare, unire.

Alla fine le sedute di mixaggio e poi il prodotto finale, il nostro disco! E via ancora a suonare, con un nuovo chitarrista, Ermanno Previdi perchè Ino Liguori per motivi familiari lasciare il gruppo.
Ed eccoci ai giorni nostri. La voglia di suonare è ancora tanta, anche se gli impegni sopraggiunti negli anni non sempre ne consentono la soddisfazione.

Frank e Paolo hanno mantenuto viva la loro amicizia e condivisione di esperienze, continuando a suonare insieme fino all’idea di riproporre la loro musica in una nuova edizione digitalizzata del loro album, con l’aggiunta di due nuove tracce, un inedito e una cover di Dylan.

Frank è rimasto nell’ambiente come musicista e compositore, chi non conosce “Tutto il resto è noia”, un hit di Franco Califano, anzi qualcosa di più di un hit, la sua poetica, il suo messaggio più personale e profondo? Paolo fa il professore universitario, una professione che oltre al rigore scientifico della ricerca ha una forte componente artistica nella didattica e nella capacità di comunicazione ai giovani.